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Pubblicato il 06-03-2023 da Redazione
Se sei alla ricerca di informazioni sulle detrazioni per l'eliminazione di barriere architettoniche possiamo darti una buona notizia: su questo fronte, infatti, sono in vigore interessanti opportunità per migliorare la vita di disabili, anziani e di chiunque abbia problemi di deambulazione.
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Per barriere architettoniche si intendono tutti gli ostacoli fisici che possono impedire la mobilità di coloro che hanno una capacità motoria ridotta. Rientrano tra questi anche gli ostacoli che impediscono a chiunque un'utilizzo comodo e sicuro degli spazi e la mancata segnalazione di elementi di pericolo. A titolo di esempio elenchiamo alcuni degli ostacoli archittetonici più frequenti negli edifici sia pubblici che privati:
Ecco invece un elenco delle barriere architettoniche più frequenti all'interno delle abitazioni. Spesso ce ne rendiamo conto solo nel momento in cui ci troviamo ad affrontare una situazione di ridotta mobilità, come ad esempio un infortunio, e intervenire per eliminarle può richiedere interventi più o meno gravosi a seconda dei casi.
Come anticipato, per tutti gli interventi di superamento delle barriere architettoniche in edifici già esistenti, è possibile usufruire della detrazione del 75% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.
I limiti di spesa sono ripartiti in base alla tipologia di edificio.
Per usufruire della detrazione al 75% è necessario rispettare i requisiti tecnici previsti dal DM n.236 del 14 giugno 1989 "Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilita, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. (GU Serie Generale n.145 del 23-06-1989 - Suppl. Ordinario n. 47)". Per interventi che non rispettano tali requisiti è comunque possibile accedere alla detrazione Irpef 50% (art. 16-bis del Tuir comma 1, lett. e) ovvero il Bonus Casa. Per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche eseguiti contestualmente a lavori "trainanti" rientranti nel Superbonus è possibile invece usufruire dell'aliquota al 110% ma solo per i lavori effettuati entro il 31 dicembre 2022.
Anche in questo caso è possibile optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito, così da evitare l'esborso iniziale delle somme dovute per l'intervento. Tra le novità dell'approvazione della legge di conversione idel D.L. 11/2023 (che ha decretato lo stop allo sconto in fattura e cessione del credito) c'è l'emendamento dedicato alle detrazioni per barriere architettoniche: la cessione del credito è sempre possibile nel caso di lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Veniamo ora all'elenco dei lavori ammessi. Oltre il classico montascale, ovvero il più comune tra i dispositivi per aiutare chi ha problemi di deambulazione a superare l'ostacolo dei gradini, rientrano nella macrocategoria degli interventi detraibili anche una serie di soluzioni più all'avanguardia che rientrano nella più vasta categoria della casa domotica. La detrazione spetta, infatti, anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari che hanno la finalità di abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.
Tra queste troviamo anche:
Pensiamo per esempio a un elevatore esterno, a un montacarichi, a un ascensore ad uso sia condominiale che privato, a una poltroncina elevatrice o a qualunque altro tipo di tecnologia che, in maniera diversa, risolva lo stesso problema.
“Rientrano in questa categoria – recita testualmente la Guida dell'Agenzia delle Entrate – tutti i lavori finalizzati alla realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone con disabilità gravi, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104/1992”
Le scale, come abbiamo visto, rappresentano per eccellenza il tipo di barriera architettonica più ostico per chi ha problemi di deambulazione ma sicuramente non l'unico nell'ambito di un'abitazione o di un condominio non progettato in un'ottica di disabilità. Porte troppo strette, gradini, mancanza di maniglioni o corrimano sono solo altri piccoli esempi di come la mobilità possa essere un problema per chi non può contare su gambe forti e robuste.
Proprio per questo motivo la Finanziaria prevede detrazioni per l'eliminazione di ogni tipo di barriera architettonica per mezzo di ascensori e montacarichi.
Benché la rimozione delle barriere architettoniche sia un tema molto sentito anche nel pubblico, purtroppo possono accedere a questo interessante sconto fiscale soltanto i privati.
I cosiddetti enti locali - comuni, comunità montane o strutture scolastiche per fare qualche esempio - non possono usufruire delle agevolazioni in quanto non sono soggetti Irpef.
C'è però una piccola eccezione: possono infatti formulare regolare richiesta le imprese o altri soggetti commerciali a patto che intervengano su immobili residenziali.
Se la realizzazione dell'intervento si inserisce nell'ambito di una ristrutturazione di più ampio respiro di consigliamo le ristrutturazioni chiavi in mano: risparmierai tempo e denaro!
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