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Pubblicato il 18-06-2018 da la-redazione
L'Ecobonus infissi, o semplicemente bonus infissi, è un'opportunità particolarmente vantaggiosa per chi ha intenzione di cambiare porte e finestre.
Anche nel 2020 sarà infatti possibile richiedere una detrazione fiscale del 50% fino a un massimo di 96mila euro.
Al proposito l'Enea, l'Agenzia nazionale per l'efficienza energetica, ha stilato un VADEMECUM molto preciso e puntuale che vale la pena consultare prima di acquistare nuovi infissi.
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Per chi ha intenzione di accedere alla cosiddetta cessione ecobonus infissi, ovvero allo sconto sulle tasse in fase di dichiarazione dei redditi, è fondamentale sapere che, in questo campo, le opportunità sono due ma l'una esclude l'altra.
Optando per infissi a taglio termico si possono infatti sfruttare le agevolazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico della casa o del condominio che raggiungono la notevole cifra del 65% (ecco spiegato perché si parla anche di ecobonus 65 infissi)
In tal caso, però, non si potrà accedere alla detrazione per il recupero del patrimonio edilizio che, come accennato, è del 50%.
Bisogna fare sostanzialmente una scelta che dipende dal tipi di lavoro in programma.
Per chi ha in mentre una ristrutturazioni chiavi in mano la seconda opzione è sicuramente migliore perché la detrazione interesserà anche altri interventi.
Per chi deve cambiare soltanto le finestre, in quanto vecchie e usurate, meglio la prima opzione.
In ogni caso il 50 o il 65 per cento sarà restituito dallo Stato, sotto forma di sconto dalle tasse, in 10 rate di uguale importo.
Supponiamo che Gianni spenda 20 mila euro per sostituire tutte le finestre di casa e che abbia deciso di sfruttare le detrazioni.
Gli saranno restituiti 10mila euro in 10 anni in rate da 1.000 € l'una ogni volta che presenterà la dichiarazione dei redditi.
Il bonus infissi, inoltre, è valido non solo per i proprietari di residenze autonome ma anche per i condomini e per le parti comuni ai vari appartamenti inseriti in un unico edificio.
In questo caso è necessario fare una distinzione tra finestre di sezioni che servono più residenze e finestre di singole unità abitative.
“Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali – specifica la Guida dell'Agenzia delle Entrate - le detrazioni spettano a ogni singolo condomino in base alla quota millesimale di proprietà o dei diversi criteri applicabili ai sensi degli articoli 1123 e seguenti del codice civile”.
Si parla, però, di condomini minimi, ovvero fino a un massimo di 8 appartamenti, per i quali è possibile chiedere le detrazioni al 50% per interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro conservativo e ristrutturazione edilizia.
Gli infissi esterni, rientrando - assieme ai servizi igienici, alle scale e alle recinzioni - tra i lavori di manutenzione straordinaria, sono quindi detraibili così come serramenti, persiane o serrande con modifica di materiale o tipologia rispetto ai modelli preesistenti.
Insomma, per fare un esempio pratico, rientra in questa categoria la sostituzione di una finestra di vecchia generazione in alluminio con una moderna di tipo scorrevole in pvc in grado di garantire prestazioni migliori.
D'altra parte risultano detraibili anche gli interventi di manutenzione ordinaria tra i quali rientrano invece la semplice sostituzione di infissi e serramenti interni. La cosa fondamentale, per concludere il discorso, è che tanto per le singole unità abitative tanto per le parti condominiali le aperture conservino la stessa sagoma.
Come abbiamo visto, il bonus per il recupero del patrimonio edilizio non è l'unico possibile.
Esiste anche la detrazione infissi prevista dalle disposizioni sulla riqualificazione energetica degli edifici (65%).
I due sconti fiscali però, vale la pena ribadirlo ancora una volta, non sono cumulabili.
Proprio per questo motivo è consigliabile rivolgersi a un esperto per capire qual è il tipo di agevolazione più vantaggiosa in base all'intervento che si desidera eseguire.
In questo modo sarà possibile valutare anche un'ultima opportunità che riguarda la riduzione dell'Iva (al 10%) sulla prestazione dei servizi.
Questa agevolazione, come del resto specificato nella pagina generale sulle detrazioni fiscali ristrutturazione 2020, è applicabile sull'installazione degli infissi ma anche delle caldaie, dei videocitofoni, della rubinetteria e degli impianti di sicurezza.
A scanso di equivoci inseriamo in una tabella gli interventi soggetti a detrazione e quelli non detraibili.
Interventi | Possibilità di detrazione |
---|---|
Finestre | Sì |
Tende da sole | Sì |
Zanzariere | No |
Porte di ingresso | Sì |
Scuri, persiane e avvolgibili | Sì |
Cassonetti per tapparelle | Solo se solidali con l'infisso |
L'Ecobonus infissi, in conclusione, è uno dei più complessi per le molteplici opportunità che offre ma anche uno dei più vantaggiosi in assoluto per chi riesce a sfruttarlo al meglio delle sue potenzialità.
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