Quando ci si avvicina al mondo dell'edilizia si sente parlare spesso di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria ma che significato hanno queste espressioni?
Si tratta di una differenziazione fondamentale in quanto è da questa suddivisione che dipendono la necessità di chiedere permessi per intervenire o la possibilità di poter accedere alle detrazioni fiscali.
Aspetti a dir poco fondamentali quando si affronta, per esempio, una ristrutturazione appartamento.
Se sai già tutto e vuoi solo confrontare preventivi, invia subito una richiesta sul nostro portale, altrimenti prosegui la lettura: lo schema che segue ti aiuterà a fare chiarezza tra lavori di manutenzione ordinaria e lavori di manutenzione straordinaria.
Spesso il confine tra le due tipologie di intervento può essere molto sottile.
La manutenzione straordinaria è infatti una macrocategoria a metà strada tra un piccolo lavoro di manutenzione ordinaria e una ristrutturazione vera e propria.
Un indizio che aiuta sempre nella categorizzazione è l'innovazione: la manutenzione straordinaria deve infatti contenere almeno un elemento di novità rispetto all'opera preesistente.
Esempio concreto: sostituire gli infissi, una porta per esempio, con un modello nuovo ma identico per quanto riguarda la forma vuol dire intraprendere un lavoro di manutenzione ordinaria.
D'altra parte, se l'obiettivo è quello di sostituire delle finestrelle con porte finestre o con vetrate scorrevoli, si entra nel campo della manutenzione straordinaria.
Se, compiendo un ulteriore step, si cambia la destinazione d'uso dell'immobile, per esempio da abitazione a ufficio, o si creano spazi vivibili aggiuntivi oltre alla finestra come un balcone o una terrazza, si sfocia nel settore della ristrutturazione edilizia.
A fronte di dubbi, il consiglio è quello di rivolgersi all'ufficio tecnico del proprio comune di residenza oppure consultare il Testo unico dell'Edilizia.
Altri due termini importanti da imparare per destreggiarsi nel settore della manutenzione ordinaria e straordinaria sono:
Con gli ultimi aggiornamenti normativi la SCIA ha sostituito del tutto la DIA il che ha comportato una velocizzazione dei processi burocratici.
Con la Segnalazione certificata di inizio attività, infatti, i lavori possono iniziare subito, dal momento della presentazione della documentazione. Il Comune ha poi 30 giorni di tempo per eventuali contestazioni.
Bisogna comunque rispettare alcune importanti condizioni: in sostanza le modifiche presentate con la SCIA non possono alterare quanto riportato, in termini di volumetrie, nel permesso a costruire.
Fermo restando questi punti fermi, tutte le altre modifiche interne possono essere apportate con la SCIA che, come accennato, può essere modificata in corso d'opera ogni qual volta se ne ha la necessità.
In sintesi la SCIA serve per almeno nei seguenti casi
Ora che hai capito la differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria e che sei sicuramente riuscito a inserire nell'una o nell'altra categoria i lavori da eseguire, ti porrai sicuramente il problema dei costi.
Per quanto allettanti possano essere le detrazioni, del resto, ristrutturare casa comporta sempre un investimento notevole.
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Sfruttando lo strumento del sopralluogo gratuito potrai anche chiedere una consulenza ad un esperto che, ispezionando lo stabile da ristrutturare, saprà anche fugarti ogni dubbio circa più spinosi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
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