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Pubblicato il 11-11-2024 da Redazione
La Direttiva UE Case Green è la nuova manovra dell’Unione Europea che impone standard energetici più rigidi per gli edifici residenziali e non solo.
La normativa è costituita da un insieme di provvedimenti inclusi nel pacchetto Fit for 55, che mirano alla costruzione di edifici sostenibili o alla ristrutturazione degli immobili già esistenti in veste più green. La Direttiva europea casa green trasformerà da qui a vent’anni l’impatto del patrimonio immobiliare nazionale sulle tasche degli italiani. Secondo il Sole24Ore, si tratterà di una ripercussione sull’economia delle famiglie che oscilla tra i 20 e i 50 mila euro.
Da uno studio Ance, sembrerebbe che in Italia sono 5 milioni le abitazioni non in grado di rispettare le performance attualmente indicate dalla Normativa Case Green. Per di più, tre quarti degli immobili nella penisola appartengono a una classe inferiore alla D. Chissà se la tua casa è una di quelle che da qui a qualche anno dovranno adeguarsi alle nuove regole UE! Soprattutto se sei in aria di cambiamento e prevedi di mettere in vendita la tua casa, fatti furbo e accresci il valore del tuo immobile.
La Direttiva UE Case Green ha posto degli obiettivi chiari validi per tutti i paesi membri. Entro il 2050 il patrimonio edilizio nazionale deve essere ad emissioni zero. D’altronde questo settore è uno di quelli che consumano più energia e la direttiva propone tre linee strategiche essenziali: la riduzione del consumo energetico degli edifici, l’incentivo alla qualificazione degli immobili e l’aumento dell’uso di fonti di energia rinnovabile nelle case.
Ecco gli obiettivi di riduzione del consumo energetico degli immobili residenziali più inquinanti:
Ogni paese può scegliere a quali classi energetiche far riferimento e stabilire i requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici; certamente devono essere quasi a zero.
La sopraddetta riduzione deve avvenire obbligatoriamente per il 55% attraverso la ristrutturazione degli edifici cosiddetti “energivori” che entro il 3020 devono essere di classe E ed entro il 2033 di classe D. Questa misura è stata introdotta perché il 43% del totale degli immobili europei ha pessime performance energetiche. Il resto delle iniziative per raggiungere gli obiettivi è a discrezione dei singoli stati membri. A partire dal 2028, tutte le nuove costruzioni pubbliche in Europa devono essere a zero emissioni. Per quanto riguarda gli immobili privati, il nuovo obbligo parte nel 2030. Inoltre, dal 2026 al 2030 entrerà progressivamente in vigore l’obbligo della presenza di pannelli solari fotovoltaici su edifici pubblici di nuova costruzione. Tra le misure promosse c’è anche l’isolamento con cappotto termico.
All’interno degli immobili cambieranno le regole per gli impianti di riscaldamento e per le fonti energetiche. Dal 2040 sarà vietato installare caldaie a combustibili fossili. Verranno conservati gli incentivi per le caldaie ibride, ma dal 2025 saranno cancellati quelli per caldaie autonome e impianti tradizionali.
In seguito ad un dibattito lungo un anno, il Parlamento Europeo ha deciso di approvare la Direttiva Europea EPBD, più semplicemente conosciuta in Italia come Direttiva casa Green. L’Energy performance of building directive è ormai ufficiale e i singoli stati hanno due anni di tempo per produrre un piano nazionale di ristrutturazione in linea con la Normativa case green. I documenti nazionali devono elencare nel dettaglio le tappe e le modalità attraverso cui i vari governi hanno deciso di raggiungere gli obiettivi stabiliti nella carta europea.
L’intento dell’Unione Europea è di ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030. La Direttiva UE Case Green lascia però ai singoli paesi la libertà di stabilire come e in che tempi raggiungerli.
Le case green sono immobili che devono rispettare criteri molto precisi, fatti propri dalla bioedilizia e dalla bioarchitettura quando si tratta di immobili costruiti ex novo. In questi casi i materiali di costruzione devono essere a basso impatto ambientale; sono l’ideale il legno, il sughero, il ferro, la fibra di cellulosa, le vernici di origine naturale, ecc.. Anche le costruzioni già esistenti, per essere green devono prevedere un basso fabbisogno energetico che allo stesso tempo garantisca un ambiente confortevole, accogliente e funzionale. La maggior parte del fabbisogno energetico case green è garantito da fonti rinnovabili (pensa ai classici pannelli solari). Una casa green vanta inoltre un’efficace coibentazione termica e una gestione efficiente delle risorse.
A questo punto sorge spontanea la domanda “quale classe energetica richiede l'Europa?”. In realtà la Direttiva UE Case Green prevede che ogni stato membro adotterà una propria strategia nazionale in base al proprio patrimonio abitativo e al sistema di classi energetiche interno. Anzi, dal testo definitivo della normativa sono scomparsi gli obblighi rispetto a classi energetiche degli edifici. Quindi gli Attestati di Prestazione Energetica degli edifici non dovranno far riferimento ad un modello univoco europeo (ma solamente agli obiettivi di riduzione di CO2).
Anche se la direttiva europea non parla chiaramente di classi energetiche, l’efficientamento energetico è un tema d’attualità che influenza anche il mercato immobiliare. Seppure non esista oggi una classe energetica minima obbligatoria per poter vendere un immobile in Italia, proprio in virtù della Direttiva UE Case Green le cose cambieranno: tutti gli edifici residenziali dovranno essere adeguati almeno alla classe E entro il 2030 e D entro il 2033.
Ciò significa che la classe energetica conta nel determinare il prezzo di vendita di una casa. Le classi energetiche A, B, C sono le più richieste sia perché sono quelle più in linea con le richieste europee sia perché effettivamente permettono di risparmiare sulle bollette.
Entro il 2030 dovrai probabilmente adeguare la tua casa ai nuovi standard di ecosostenibilità. Ci sono alcune valutazioni da fare e interventi da mettere in pratica per rendere la casa green entro il decennio.
Le soluzioni più comuni ed efficaci sono:
Ognuno di questi interventi porta con sé anche vantaggi, favorevoli per le tue tasche. L’isolamento termico migliora la capacità di pareti, tetto e pavimenti di mantenere la temperatura interna. In questo modo ricorrerai meno a riscaldamento e raffreddamento durante l’anno. Anche gli infissi a risparmio energetico sono dotati di una tecnologia che riduce la dispersione di calore e scongiura i fastidiosissimi spifferi. Pensa poi all’installazione di caldaie a condensazione, pompe di calore o sistemi di riscaldamento a pavimento; queste soluzioni possono migliorare l’efficienza energetica di casa tua. Se combini questo con pannelli solari o impianti di energia geotermica, noterai un rilevante abbattimento delle tue bollette.
Al di là degli obblighi di legge ai quali purtroppo non puoi sfuggire, adeguare la tua casa ai requisiti green garantisce diversi vantaggi per la tua salute e per le tue tasche.
Innanzitutto, come detto qualche riga più sopra, una casa più efficiente a livello energetico comporta una riduzione dei costi e quindi degli importi delle bollette. Per di più, gli infissi più isolanti proteggono la tua casa anche dai rumori esterni, preservando il tuo angolo di pace dall’inquinamento acustico esterno.
Le case che rispettano gli standard più moderni di sostenibilità vantano un valore commerciale ben più alto. Quindi, se da qui a qualche anno hai intenzione di cambiare casa, approfitta oggi dei bonus fiscali e adegua il tuo appartamento per poterlo vendere ad un prezzo maggiore domani. Pensa da qui al 2030, quando la direttiva sarà ormai più che stringente e gli altri saranno alle prese con gli adeguamenti, quanto sarai competitivo sul mercato immobiliare!
In Italia saranno 5 milioni le abitazioni coinvolte dagli interventi per l’efficientazione energetica nei primi anni. Si tratta delle case con le prestazioni energetiche più basse, appartenenti alle classi energetiche peggiori (F e G). Come capire se la tua casa deve subire una ristrutturazione con una certa… urgenza? Se hai ereditato una casa dai nonni che non è mai stata ristrutturata, probabilmente (anzi certamente) dovrai procedere con gli interventi di efficientamento.
Sono esclusi dagli interventi previsti dalla Direttiva Ue Case Green alcune tipologie di immobili ben precise. Tra queste ci sono:
Anche gli edifici agricoli non sono coinvolte dagli obblighi di efficientamento energetico. La Direttiva però sottolinea che gli Stati membri “dovrebbero stabilire criteri rigorosi per tali esenzioni al fine di evitare una quota sproporzionata di edifici non residenziali esentati”. Ma per toglierti qualunque dubbio, richiedi l’intervento di uno specialista per ottenere l’APE: l'Attestato di Prestazione Energetica della casa. Sulla base di questo documento puoi valutare gli interventi da apportare per rispettare gli obblighi di legge dietro l’angolo.
La domanda che probabilmente ti sei posto almeno una volta leggendo questo articolo è: “cosa succede se non adeguo casa green?”
Attualmente non sono previste sanzioni per chi non procede tempestivamente ad adeguare il proprio immobile o l’edificio agli standard europei in materia di efficientamento energetico. Ogni paese potrà mettere in campo i provvedimenti che meglio crede. Oggi l’Italia non ha ancora preso una decisione. Probabilmente la misura più comune saranno sanzioni pecuniarie. Un’altra conseguenza sarebbe la svalutazione per l’immobile, sia nel mercato immobiliare sia per i costi di gestione e manutenzione a lungo termine. Ma forse lo svantaggio più evidente sarebbe l’impossibilità di accedere ai vari bonus e incentivi per interventi di ristrutturazione.
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